Alle radici del successo del centrodestra in Grecia

Pubblicato il 9 Dicembre 2020 alle 22:02 Autore: Rodolfo Fabbri

A un anno  e mezzo dalle elezioni, il centrodestra di Nuova Democrazia è saldamente in testa ai sondaggi in Grecia, con un seguito stimato intorno al 45%. Il suo leader Kyriakos Mitsotakis è tra i più apprezzati Primi ministri d’Europa, nonostante le difficili sfide che si è trovato ad affrontare. Quali sono i motivi di tale successo?

Elezioni e primi provvedimenti

Tra il 2015 e il 2019, la Grecia è stata governata dalla coalizione tra la sinistra radicale di Syriza e i nazionalisti di destra di ANEL. Molto distanti ideologicamente, i due partiti condividevano l’ostilità verso l’austerity imposta dall’Unione Europea dopo il maxi-piano di salvataggio del 2011. Ciononostante, il Governo di Alexis Tsipras finì per implementare dure misure economiche in accordo con Bruxelles, pur cercando di proteggere le fasce più deboli della popolazione. Nel 2019, la Grecia era in chiara ripresa economica, sia pure a costo di gravi sacrifici.

Cosa è successo dopo le ultime elezioni?

Alle elezioni del 7 luglio però, molti elettori non perdonarono a Tsipras il voltafaccia e si affidarono a Nuova Democrazia con il 40% dei voti. Kyriakos Mitsotakis divenne così primo ministro di un governo monocolore. Figlio d’arte (il padre Kostantinos fu premier tra il 1989 e il 1993), Mitsotakis è considerato un centrista liberale, ma è riuscito a compattare sotto la sua leadership un partito che negli ultimi anni si è spostato progressivamente a destra. Tra i suoi primi provvedimenti ci sono stati un taglio delle tasse (il primo dopo molti anni di austerity) e procedure per velocizzare l’espulsione e l’asilo dei migranti presenti in alcune isole dell’Egeo.

Le tensioni con la Turchia

La politica migratoria di Mitsotakis ha avuto un successo solo parziale. L’eliminazione del ministero apposito ha ingolfato la macchina amministrativa e ha costretto il premier a una marcia indietro, nominando un Ministro per l’immigrazione. A peggiorare la situazione c’è stato però soprattutto l’atteggiamento della Turchia, che spesso non ha rispettato l’accordo con l’Unione Europea, lasciando fuggire molti migranti verso la Grecia. Mitsotakis ha rimarcato che i confini della Grecia sono quelli dell’UE, invitando i massimi rappresentanti delle istituzioni comunitarie ad Atene e sollecitando risposte comuni.

Non solo il problema migranti per la Grecia

Similmente ha agito per quanto riguarda le schermaglie con Ankara nelle acque del Mar Egeo e per la questione dei giacimenti di gas al largo di Cipro. Con il Governo dell’isola ha fatto asse a Bruxelles, arrivando a porre il veto su alcune decisioni comunitarie per ricordare l’importanza della questione turca. L’ultima richiesta di Mitsotakis in ordine di tempo all’UE è quella di un embargo sulla vendita di armi ad Ankara, perché “queste potrebbero essere usate contro un Paese membro”. Se ne discuterà al prossimo Consiglio Europeo. La risposta ellenica all’attivismo e alle provocazioni di Ankara non è stata solo diplomatica. La Grecia ha intensificato le esercitazioni militari congiunte con Cipro, Egitto e Francia e rinforzato militarmente punti considerati strategici.

La risposta all’emergenza Covid

Molta della popolarità di Mitsotakis deriva dalla gestione della prima ondata di Covid-19. Il premier greco, conscio che il sistema sanitario fosse provato da anni di duri tagli, ha approvato chiusure già alla fine di febbraio, quando il virus non era ancora molto diffuso nel Paese. Il risultato è stato che la prima ondata ha colpito la Grecia in maniera molto marginale. A maggio, i sondaggi stimavano Nuova Democrazia intorno al 50% e a luglio, ad un anno dall’insediamento, il 67% dei greci dava un’opinione positiva sull’operato del governo.

Tuttavia, l’emergenza Covid non è solo sanitaria, ma anche economica. Dal momento che Atene ha nel turismo la sua principale fonte di ricavi, Mitsotakis ha deciso di non rinunciare alla stagione estiva. La Grecia ha accolto dunque oltre 6 milioni di turisti, salvando le attività di molte persone e tamponando le inevitabili perdite di un’economia già provata. Tanto movimento ha avuto però anche i suoi lati negativi. La seconda ondata non ha infatti risparmiato il Paese ellenico, che oggi è colpito piuttosto duramente. Il Governo nega che il balzo dei casi sia frutto della stagione turistica, ma non ha dissipato i dubbi. La mancata prevenzione per la seconda ondata non è l’unica accusa rivolta a Mitsotakis. Tsipras, oggi capo dell’opposizione, accusa il premier di avere un approccio eccessivamente business-oriented e di aver tralasciato le necessità dei più deboli

Nonostante una leggera decrescita negli ultimi mesi, Nuova Democrazia ha consensi da record (45%) e un vantaggio di 18 punti percentuali su Syriza, il principale partito di opposizione. Il futuro è però pieno di ostacoli. Il secondo lockdown è un colpo gravissimo per un’economia fragile. La richiesta all’UE di maggior durezza verso Ankara rischia di incagliarsi a causa degli interessi economici di molti Paesi, Germania in primis.