Il Comitato militare congiunto 5+5 della Libia si riunisce con al-Menfi

Pubblicato il 1 Maggio 2021 alle 09:29 Autore: Francesco Giannelli

Il Comitato militare congiunto 5+5 della Libia ha tenuto una riunione martedì 27 aprile nella città costiera di Sirte per discutere le questioni riguardanti la sicurezza. Alla discussione hanno preso parte anche il presidente del Consiglio presidenziale libico, Mohamed al-Menfi, e l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Jan Kubis.

 

Si è discusso di temi cruciali

I rappresentanti delle parti coinvolte nel conflitto hanno discusso dell’apertura della strada costiera lungo il nord del Paese e dell’evacuazione dei mercenari stranieri (qui un nostro articolo sui mercenari russi) dal suolo libico, ha reso noto il Consiglio presidenziale in una nota al termine della riunione. Gli sforzi per aprire la strada costiera che collega Sirte a Misurata si sono conclusi dopo che la regione è stata bonificata dalle mine e dopo che sono stati stabiliti diversi check points nell’area.

 

Il Comitato militare congiunto 5+5 nasce a Berlino

Il Comitato militare congiunto 5+5 è composto da cinque rappresentanti nominati da Al-Serraj in rappresentanza di Tripoli e cinque dal generale Haftar in rappresentanza di Tobruk. Esso è uno dei diversi meccanismi attuativi degli esiti della Conferenza di Berlino previsto dalla roadmap della stessa.

 

La Conferenza di Berlino sulla Libia

La Conferenza di Berlino sulla Libia, a sostegno del processo a guida ONU,  ha riunito il 19 gennaio 2020 i Paesi più influenti sulla questione libica, oltre ad Al Sarraj e Haftar, i quali in quell’occasione tuttavia non hanno avuto colloqui diretti.

Il risultato più importante è stato quello di riuscire a partorire una roadmap che prevede il raggiungimento del cessate il fuoco, ma anche l’embargo delle armi; poi la riattivazione del processo politico, la riforma del settore della sicurezza, la riforma del settore economico-finanziario e il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Il tutto, appunto, attraverso tre distinti – ma coordinati – meccanismi, politico, economico e militari (che si sostanza nel Comitato militare congiunto 5+5).

 

Il cessate il fuoco

Il 23 ottobre dello scorso anno, le Nazioni Unite hanno annunciato un accordo di cessate il fuoco permanente tra le parti coinvolte nel conflitto libico durante una riunione del Comitato militare congiunto 5+5 a Ginevra, in Svizzera (di cui vi abbiamo parlato qui).


La “Litoranea Balbo”

Le parti in conflitto hanno deciso a novembre di aprire l’autostrada costiera come parte dell’accordo di cessate il fuoco. La Strada costiera nazionale, prima conosciuta come Litoranea Balbo (in onore di Italo Balbo), è una delle infrastrutture più importanti della Libia.

Costruita nel 1937 durante il dominio coloniale italiano è ancora oggi l’unica strada che percorre per intero la costa mediterranea libica. Durante la guerra civile scoppiata nel 2011 è stata un elemento strategico e simbolico, come strada principale attraverso la regione costiera contesa compresa tra Sirte e Bengasi.

 

Il Governo di unità e nazionale e le elezioni di dicembre

Selezionato attraverso un processo guidato dalle Nazioni Unite (qui vi avevamo parlato dei progressi fatti a gennaio 2021), il nuovo governo provvisorio della Libia, il Governo di unità nazionale, ha prestato giuramento il 15 marzo, completando una transizione graduale del potere dopo un decennio di caos e violenze.

Il primo ministro ad interim Abdul Hamid Dbeibah guiderà la Libia alle elezioni del 24 dicembre.

I libici sperano che il nuovo processo (ponga fine agli anni di guerra civile che hanno travolto il paese dopo la cacciata e l’uccisione dell’uomo forte Moammar Gheddafi nel 2011.

L'autore: Francesco Giannelli