La Cina in soccorso dei Paesi in via di sviluppo

Pubblicato il 28 Novembre 2020 alle 12:23 Autore: Luca Nardi

Tra i paesi del G20 la Cina è quello che ha concesso la maggiore riduzione del debito ai Paesi in via di sviluppo. L’importo complessivo è di 2,1 miliardi di dollari, come riportato dal ministro delle finanze della Repubblica Popolare Liu Kun.

Ad aprile il G20 aveva emanato la Debt Service Suspension Initiative (DSSI) per sospendere il servizio del debito dei 73 paesi più poveri del pianeta, per lo più africani.  La recrudescenza dell’epidemia crea la necessità di nuovi interventi a più lungo respiro. L’obiettivo è scongiurare una nuova crisi del debito sovrano e mantenere un buon livello di investimenti. Le prime 20 economie si sono impegnate a soccorrere quelle più povere almeno fino a metà 2021, ma non escludono una proroga di ulteriori 6 mesi.

Pechino, in qualità di creditore bilaterale ufficiale, ha sospeso il servizio del debito a 23 paesi, per una cifra di 1,3 miliardi di dollari, tramite la China International Development Cooperation Agency e la Export-Import Bank of China. 

Inoltre, la China Development Bank, in qualità di creditore commerciale, ha firmato accordi con i Paesi in via di sviluppo per più di 700 milioni di dollari nel mese di settembre.

Cifre consistenti, ma piccole se paragonate al totale dei debiti che la Nazione detiene verso i paesi più poveri. Secondo la Banca mondiale a fine 2019 su 178 miliardi di dollari di debiti bilaterali totali, ben il 63% vede come creditore Pechino, per circa 112 miliardi.

Nel 2021 un terzo del servizio del debito pubblico delle nazioni dell’Africa subsahariana, tra le più povere del pianeta, andrà nelle tasche cinesi.

Il Ministro delle finanze ha sottolineato come la Cina è pronta a mettere in campo nuovi interventi, sopratutto verso quei paesi che subiranno maggiori impatti dalla pandemia. Un impegno in questo senso si ha con la promessa di fornire i vaccini per il COVID-19 ai paesi meno sviluppati.

Infine, se la Banca mondiale deciderà di creare una struttura multilaterale di cancellazione del debito, la Cina non esclude di contribuire con proprie donazioni, parola di Liu Kun.