Legge europea sul clima, abbiamo l’accordo

Pubblicato il 22 Aprile 2021 alle 21:50 Autore: Maria Teresa Lacatena

Mercoledì 21 aprile 2021 è stato raggiunto un accordo sulla Legge europea sul clima.

Dopo una trattativa durata 14 ore, i negoziatori del Parlamento europeo e degli Stati membri hanno raggiunto un accordo sulla Legge che sancirà l’impegno dell’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Come previsto, l’obiettivo del 2030 è stato il grande scontro politico della notte, ma le parti hanno raggiunto un accordo per ridurre le emissioni nette di gas serra di “almeno il 55%entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo diventerà quindi anche un obbligo legale per l’UE e i suoi Stati membri.

L’accordo della legge europea sul clima è una pietra miliare per la Commissione von der Leyen. Ha anche dichiarato “Sono felice di questo accordo raggiunto su un elemento essenziale del Green Deal europeo. Il nostro impegno politico di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 è ora anche un impegno giuridico. La legge sul clima pone l’UE su un percorso verde per un’intera generazione, è l’impegno solenne preso con i nostri figli e nipoti.

Tra gli obiettivi, l’accordo vuole ridurre entro il 2030 le emissioni nette di almeno il 55% rispetto al 1990. Questo obiettivo però, è inferiore rispetto al 60% che il Parlamento aveva votato lo scorso ottobre.

Inoltre, la proposta di legge sottolinea anche il riconoscimento della necessità di rafforzare il pozzo di assorbimento del carbonio dell’UE attraverso un regolamento LULUCF più ambizioso, sul quale la Commissione presenterà proposte nel giugno 2021.

Obiettivi futuri

Per quanto riguarda gli obiettivi per il 2040 e il 2050, l’accordo prevede che il Parlamento venga informato da un bilancio di gas serra, che determina quanto carbonio l’UE può emettere fino al 2050 prima di violare l’accordo di Parigi. Questo avrà calcoli separati per le emissioni e i pozzi di carbonio.

L’obiettivo del 2040 sarà proposto insieme al bilancio indicativo dei gas serra al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale dell’accordo di Parigi, nel 2023.

Per quanto riguarda il 2050 invece, i negoziatori dell’UE hanno concordato di sforzarsi di raggiungere emissioni negative.

Tuttavia, i rappresentanti nazionali nel Consiglio dei ministri dell’UE non hanno accettato di rendere l’obiettivo del 2050 un obbligo legale per ogni singolo Paese. Invece, l’obiettivo climatico del 2050 rimarrà un obiettivo che l’UE dovrà raggiungere come gruppo. Questo significa che alcuni Paesi saranno autorizzati a raggiungere l’obiettivo più tardi se altri riescono a decarbonizzare le loro economie prima.

Purtroppo, il Consiglio non era pronto ad accettare la neutralità climatica per ogni Stato membro. Rimarrà un obiettivo collettivo“, ha scritto l’europarlamentare Peter Liese su Twitter.

Il comitato scientifico

Tra le varie azioni che sono state proposte, un ruolo chiave è quello dell’istituzione di un Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici che formulerà pareri scientifici indipendenti. Lo scopo del comitato sarà quello di consigliare i responsabili politici sull’allineamento delle politiche dell’UE con l’obiettivo della neutralità climatica del blocco.

Il nuovo organismo sarà composto da 15 membri provenienti da tutta Europa, ciascuno nominato per un mandato di quattro anni. Fornirà consulenza scientifica e riferirà sulle misure politiche esistenti e proposte e sugli obiettivi, così come sui bilanci dei gas a effetto serra. L’Agenzia europea dell’ambiente fungerà da segretariato.

Abbiamo aumentato l’ambizione dell’obiettivo netto del 2030 a quasi il 57%, abbiamo ottenuto il bilancio dei gas serra e il comitato consultivo. Volevamo di più, ma questo è un buon primo passo verso la neutralità climatica“, ha detto Jytte Guteland, portavoce e relatrice del Parlamento sulla proposta di legge europea sul clima.

Infine, i negoziatori hanno anche concordato che la Commissione europea aiuterà a creare delle tabelle di marcia per la decarbonizzazione per i settori industriali che ne faranno richiesta. L’esecutivo dell’UE faciliterà poi il dialogo, condividerà le migliori pratiche e monitorerà i progressi.

Come parte delle concessioni fatte agli Stati membri dell’UE, i negoziatori del Parlamento hanno abbandonato le richieste riguardanti l’accesso alla giustizia e i sussidi ai combustibili fossili. La Commissione ha comunque promesso di tornare sulla questione definendo i sussidi all’energia attraverso il chiarimento delle norme del regolamento sulla governance.

Le reazioni

Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha detto: “Questa è una tappa storica per l’UE. Abbiamo raggiunto un accordo ambizioso che iscrive l’obiettivo della neutralità climatica in una legislazione vincolante che sarà nostra guida nelle politiche per i prossimi 30 anni. La legge sul clima darà forma alla ripresa verde dell’UE e assicurerà una transizione verde socialmente equa. L’accordo di oggi rafforza la nostra posizione mondiale di preminenza nella lotta alla crisi climatica. Quando i leader mondiali si riuniranno in occasione della Giornata della Terra, l’UE porterà questa buona notizia al tavolo dei negoziati, e auspichiamo che ispiri i nostri partner internazionali. Oggi è un giorno felice per i nostri cittadini e per il pianeta.”

Anche João Pedro Matos Fernandes, il ministro portoghese dell’ambiente e dell’azione per il clima, si è dichiarato soddisfatto del risultato. Infatti, ha dichiarato “Oggi possiamo essere orgogliosi di aver messo in pietra un obiettivo climatico ambizioso che può ottenere il sostegno di tutti.”

E ora cosa accade?

La Legge europea sul clima sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore dopo che il testo sarà stato sottoposto all’approvazione finale del Consiglio e del Parlamento.

L'autore: Maria Teresa Lacatena