L’Inghilterra va al voto: Londra, Manchester, Liverpool e Bristol

Pubblicato il 5 Maggio 2021 alle 20:33 Autore: Dario Trimarchi

A distanza di due anni dal trionfo di Johnson, l’Inghilterra va al voto per le elezioni locali del 6 Maggio. Dimenticate le classiche, semplici e talvolta banali elezioni Britanniche, con il loro costante scontro fra Laburisti e Conservatori e qualche sprazzo di indipendentismo tra Scozia, Galles ed Irlanda del Nord. Le elezioni locali sono tutt’altra storia. Fra consigli comunali, borghi metropolitani, contee, distretti, consigli unitari e perfino i “Police and Crime Commissioners”, le elezioni locali confondono anche gli osservatori più attenti.

Cercando di semplificare le cose, e concentrando l’attenzione sulla nazione più popolosa del Regno Unito (l’Inghilterra), proveremo a farvi da guida nel complesso mondo delle amministrazioni locali, focalizzando l’attenzione su quattro città in particolare: Manchester, Liverpool, Bristol e Londra. 

La “Rossa” Inghilterra al voto: Manchester

I Laburisti, guidati da Starmer, non hanno grandi aspettative. Johnson è forte della campagna vaccinale, e i Conservatori sono stabilmente in testa ai sondaggi. Ironia della sorte, le quattro città di cui parleremo oggi e che andranno al voto il 6 Maggio (con circa un anno di ritardo a causa della Pandemia), sono tutte storicamente di Sinistra, e non sembrano apprestarsi a cambiare colore.

La prima città è Manchester, situata nel “Muro Rosso” del Nord d’Inghilterra e saldamente in mano ai Laburisti, che controllano 91 seggi su 96. Dal 2008,  i Conservatori non vincono neanche un seggio nel consiglio comunale e i LibDems hanno sempre guidato l’opposizione centrista. Il consiglio comunale amministra il “borgo metropolitano” di Manchester che eleggerà solamente un terzo dei propri membri in questa tornata elettorale. Il “borgo metropolitano” fa però parte di un’area amministrativa più grande chiamata “Greater Manchester” (La Grande Manchester). Questa “combined authority” (autorità combinata) raccoglie sotto la sua giurisdizione 10 enti (inclusa Manchester). 

Alla sua testa vi è il Sindaco, eletto con un sistema chiamato “supplementary vote”, che permette agli elettori di esprimere le proprie preferenze attraverso un “ranking” dei candidati.  A ricoprire questa carica vi è Andy Burnham, eletto nel 2017 con il 63% dei voti e soprannominato il “Re del Nord”  a seguito del suo duro scontro con Johnson sul tema dei ristori durante il lockdown. Laura Evans per i Conservatori e Simon Lepori per i LibDems non sembrano avere grosse possibilità di vincere. Nonostante ciò, alcuni dei 10 enti all’interno di Greater Manchester sono in bilico, e nel 2019 i Tories sono riusciti a conquistare ben 5 seggi in Parlamento nella “combined authority”. Le crepe nel “muro rosso”, già apparse nel 2019, potrebbero diventare sempre più profonde.

Liverpool e i “Tre Sindaci”

Se Manchester e Greater Manchester vi hanno già confuso, allora resterete sorpresi nel constatare che Liverpool è ancora più complessa. Con i suoi “Tre Sindaci”, Liverpool rappresenta un puzzle per molti inglesi. Il Sindaco della città, o meglio, del “borgo metropolitano”, verrà eletto insieme ad un terzo del consiglio comunale (come per Manchester) e con il metodo del “supplementary vote”. Il vincitore della scorsa tornata, il Laburista Joe Anderson, è stato arrestato per sospetta corruzione. La situazione è scomoda per i Laburisti che dominano la città dal 2010.  Del resto se Manchester è rossa, forse Liverpool lo è anche di più, essendo stata dominata negli anni ‘80 dalle amministrazioni comunali Trotskyste e militanti in guerra aperta con il governo Thatcher.

La nuova candidata Laburista, Joanne Anderson (nessuna relazione con il Joe menzionato prima), dovrà scontrarsi con il LibDem Richard Kemp. Non è chiaro se i LibDem riusciranno a strappare la maggioranza a un partito così dominante, ma potrebbero fortemente ridurre le sue possibilità di conquistare una maggioranza monocolore. La cosa più folle di queste elezioni è però un’altra: sia Kemp che Anderson vogliono abolire la carica di sindaco. Nel 2023 si terrà un referendum per eliminare la carica elettiva, e i due candidati hanno già annunciato il loro supporto per l’abolizione. In poche parole, chiunque verrà eletto, potrebbe non durare a lungo.

Vi sono poi altri due sindaci nella città di Liverpool. Uno è il Lord Mayor, carica puramente cerimoniale. L’altro è il “Liverpool City Region Metro Mayor”, una sorta di “Presidente della Regione” dell’autorità combinata che comprende Liverpool. Con un potere più limitato rispetto a quello della sua controparte di Greater Manchester, il “Sindaco” della Regione è attualmente un Laburista: Steve Rotheram, eletto nel 2017 con il 59% dei voti. Non possiamo aspettarci grosse sorprese, e Rotheram sarà probabilmente rieletto in una tornata elettorale ben poco entusiasmante.

Il Sud: Bristol e Londra

Altra città rossa è Bristol che, contrariamente a Liverpool e Manchester, si trova nel Sud-Ovest dell’Inghilterra, un’area generalmente dominata dai Conservatori. In questa roccaforte rossa, infatti, i Conservatori rappresentano la principale forza di opposizione, contrariamente a Liverpool e Manchester dove questo ruolo spetta ai LibDems. L’attuale sindaco Laburista e favorito di queste elezioni, Marvin Rees, si scontrerà con Watson (Conservatori) e Gooch (LibDems), entrambi intenzionati ad abolire la carica elettiva di sindaco anche in questa città

Nonostante l’interesse per Bristol, è Londra il vero centro della nostra attenzione. Città situata nel Sud Conservatore, ma considerata un mondo a sé, Londra presenta delle regole differenti. L’Assemblea di Londra, una sorta di Consiglio Comunale che controlla l’operato del Sindaco, viene eletta con un sistema misto in cui parte dei seggi è scelto con il sistema maggioritario mentre il resto viene selezionato con metodo proporzionale.

Secondo i sondaggi, i Laburisti mantengono un solido vantaggio di 10 punti percentuali sui Conservatori, seguiti dai Verdi e dai LibDems:

Khan VS Bailey

Parallelamente all’Assemblea, verrà anche eletto il nuovo Sindaco di Londra con il “supplementary system”. L’attuale Primo Ministro Johnson ha ricoperto questa carica quando veniva  considerato alla “Sinistra” del partito Conservatore a causa delle sue posizioni liberali sui temi sociali.

I due principali contendenti sono l’attuale sindaco Sadiq Khan (Laburista) e Shaun Bailey (Conservatore). Khan rappresenta l’area più moderata del partito e il focus della sua campagna è prevalentemente l’ambiente, con particolare attenzione alla riduzione del traffico urbano attraverso il rafforzamento del trasporto pubblico. Nonostante ciò, il vero territorio di scontro di queste elezioni è la sicurezza. Sotto l’amministrazione Khan, Londra ha registrato un aumento annuale del numero di crimini. Il dato è cinque volte superiore rispetto alla media inglese. Preoccupante è il dato sui “Knife Crimes” (accoltellamenti), soprattutto fra i giovani inseriti nel contesto dello spaccio di droga.

 

Sadiq Khan

Khan ha accusato il governo nazionale, indicando come evidenza il fatto che le attività criminali sono aumentate in tutto il Regno Unito. Di contro, Bailey ha accusato Khan di essere il principale responsabile. Il candidato Tory ha focalizzando il grosso della sua campagna sulla sicurezza, proponendo un aumento dei poliziotti, delle telecamere e delle perquisizioni. Bailey appartiene all’area “conservatrice” del partito, ed è spesso stato critico nei confronti di posizioni troppo liberali nel sociale. Nonostante sia un uomo di colore, ha espresso dubbi rispetto al movimento “Black Lives Matter”, che considera troppo divisivo.

La candidatura di Baley non sembra aver colpito la Capitale progressista ed Europeista d’Inghilterra, che continua a supportare l’amministrazione Laburista:

I Candidati Minori

Altra candidata è la Verde Siân Berry, che porta avanti una campagna in favore dei diritti LGBT e dell’ambiente. Segue nei sondaggi Luisa Porritt, LibDem, che propone  la legalizzazione delle droghe leggere per evitare gli scontri tra gangs. Fra i candidati minori troviamo anche il fratello di Jeremy Corbyn, il “no-vax” Piers Corbyn, che ha comparato il piano vaccinale al sistema dei campi di concentramento nazisti. Insieme ad altri due candidati, Brian Rose e Laurence Fox, rappresenta la fazione anti-lockdown e cospirazionista riguardo al COVID-19.

 

Il Conte Binface

Ultimo, ma non per importanza, è il Conte “Binface” (Faccia di Bidone), un candidato satirico creato dal comico Jon Harvey e che sostiene di avere 5,965 anni e di essere un soldato spaziale. Una piccola assurdità non particolarmente innovativa. Lo stesso Harvey si è infatti candidato in passato col nome di Lord Buckethead (Testa di Secchio). Fra le sue proposte vi è quella di lanciare nello spazio profondo i bambini che si comportano male a scuola.