Lo scandalo rifiuti dall’Italia travolge il ministro dell’ambiente tunisino

Pubblicato il 26 Dicembre 2020 alle 11:24 Autore: Lorenzo Tita

Le autorità tunisine hanno arrestato il Ministro dell’Ambiente, Mustapha Laroui, in relazione ad uno scandalo che coinvolge la spedizione di centinaia di container contenenti rifiuti domestici e ospedalieri dall’Italia alla Tunisia. Secondo le autorità giudiziarie, la compagnia tunisina di importazione avrebbe alterato le carte della spedizione, affermando che i container contenessero plastica derivante da processi industriali destinata al riciclo.

L’ufficio del Primo Ministro Hichem Mechichi ha confermato il licenziamento del Ministro dell’Ambiente con una dichiarazione ufficiale.

Oltre a Laroui sono stati arrestati funzionari del ministero, oltre a dirigenti dell’agenzia doganale e di quella per la gestione dei rifiuti. Gli investigatori italiani e tunisini sospettano che tra i due paesi si sia instaurato un traffico illegale di materiali di scarto.

La Guardia di Finanza ha dichiarato che l’azienda italiana coinvolta nel caso ha sede nella periferia di Napoli. Le indagini sono tuttavia ancora in corso.

Non essendo in grado di smaltire tutto ciò che produce, l’Italia esporta ogni anno migliaia di tonnellate di rifiuti. I paesi del nord Europa sono le principali destinazioni di tali materiali. L’ex procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha dichiarato che da anni le autorità giudiziarie indagano sul traffico di rifiuti con il nord Africa, spesso controllato da organizzazioni criminali come mafia e camorra.

Il coinvolgimento del ministro Laroui

L’autorità giudiziaria tunisina ha aperto l’inchiesta a novembre, dopo che il magazine Mugtama ha riportato la notizia della firma di un accordo per l’importazione annuale di 120mila tonnellate di rifiuti domestici, per un valore stimato in 6,57 miliardi di dollari.

Inizialmente l’indagine ha coinvolto Mustapha Laroui esclusivamente come testimone. Jaber Ghnimi, portavoce del tribunale di primo grado di Sousse, ha tuttavia dichiarato che in un secondo momento sono emerse le prove di un presunto coinvolgimento diretto del ministro.

Il Ministro per le Infrastrutture Kamel Eddoukh ha assunto temporaneamente le funzioni del ministero per l’ambiente.