Spagna, primo passo verso il riconoscimento dell’eutanasia

Pubblicato il 12 Febbraio 2020 alle 21:28 Autore: Leonardo Menichini

Martedì 11 Febbraio la Camera bassa del Parlamento spagnolo ha approvato con 203 sì, 140 no e 2 astensioni una proposta di legge avanzata dal Partito Socialista riguardante la regolamentazione dell’eutanasia, dando così il via all’iter legislativo. Ad oggi, in Europa, solo in Belgio, nei Paesi Bassi e in Lussemburgo questa pratica medica è considerata legale.

Il tema dell’eutanasia è stato negli ultimi 20 anni portato numerose volte all’attenzione del Parlamento spagnolo che per 5 volte, dal 1998 al 2018, ha rigettato le proposte di legge avanzate.

IL TESTO DI LEGGE

La legge converte l’eutanasia in un diritto incorporato alla sanità pubblica che permette ai medici di dichiararsi obiettori di coscienza.

Il testo prevede dei requisiti essenziali al momento della richiesta come la maggiore età, la capacità di intendere e lo stato cosciente del paziente che voglia usufruire dell’eutanasia. Inoltre, il paziente deve essere affetto da una malattia grave, incurabile e cronica che deve essere certificata dal medico responsabile. Quest’ultimo, in seguito, deve consultare un ulteriore medico che dopo aver studiato la storia clinica e visitato il paziente dà il suo assenso.

Prima della realizzazione della pratica, un controllo preventivo deve essere effettuato anche dalla Commissione di Valutazione e Controllo competente.

 

LA REAZIONE DEI PARTITI

La proposta di legge ha avuto una larga maggioranza alla Camera con la sola opposizione parlamentare di Vox e del Partito Popolare. Duro confronto in aula durante il dibattito pre-votazione fra la maggioranza e l’opposizione con pesanti botta e risposta fra le parti.

Secondo il Partito Socialista questa legge era “necessaria per l’ampliamento di diritti e libertà“, permettendo alla Spagna di fare “un passo decisivo verso il riconoscimento del diritto ad una morte dignitosa“. Il segretario Pedro Sanchez ha risposto agli attacchi dell’opposizione sulla proposta affermando che “l’unica cosa che verrà risparmiata da questa legge sarà la sofferenza di migliaia di persone“.

Dello stesso avviso Pablo Echenique, esponente di Podemos, che si sente orgoglioso del fatto che “presto la Spagna diventerà uno dei pochi Paesi che rispetterà la dignità della vita anche negli ultimi momenti“. Nel suo discorso al parlamento, Echenique ha lanciato anche un attacco a Vox e al Partito Popolare, descrivendoli come “gente senza scrupoli“.

Dallo schieramento opposto, il Partito Popolare ha definito l’iniziativa di “dubbia costituzionalità“, proponendo una legge alternativa incentrata su cure palliative. Inoltre, secondo i popolari, dietro questa proposta si nasconde la volontà del governo di voler risparmiare su pensioni e trattamenti medici: “ogni volta che muore una persona con queste caratteristiche, sparisce un problema economico e finanziario per lo Stato“.

Per Vox, guidato da Santiago Abascal, questa legge è “il culmine di un piano disumano dove la vita di chi è gravemente malato non è degna di essere vissuta“.

Gli altri partiti dello schieramento politico come Ciudadanos, Esquerra Republicana de Catalunya, Coalición Canaria, Candidatura d’Unitat Popular e Junts per Catalunya, si sono tutti schierati a favore della proposta di legge.

La legge sarà trasmessa ora in Commissione Sanità nella quale i gruppi parlamentari negozieranno i 19 articoli e le 4 disposizioni addizionali, prima di passare in Senato per concludere l’iter.

L'autore: Leonardo Menichini